Era da qualche mese che ci scrivevamo su questa piattaforma, qualche chiacchierata via telefono e la consapevolezza che ci saremmo potuti piacere. Lui un uomo maturo, solamente attivo, deciso ed autoritario, con una voce calda e profonda. Ospitale. Il cazzo, da quel che si vedeva dalle foto, molto interessante.
Una sera, quando oramai avevo perso le speranze per una giornata ricca di piacere mi arriva il suo invito. Ero in cucina. Il cuore me lo ritrovo in gola ed il culo mi si bagna subito. Gli do l’ok e corro in bagno. Mi spoglio in pochissimi istanti, prendo il rasoio e perfeziono la depilazione del mio sesso e del mio culetto. Riempio il clistere con acqua tiepida e lo svuoto 2 o 3 volte nel mio culo. Non ho mai reputato rispettoso presentarmi ad un appuntamento se non sicuro di essere totalmente pulito (fuori e dentro).
Pochi minuti e direi che ci siamo. Infilo un paio di jeans senza mutande (non credo servano), un maglione ed un paio di sneakers. Mi guardo allo specchio e mi piace ciò che vedo. Un uomo, tra poco donna, pronto a godere ed a far godere.
Mi metto in auto ed in 50 minuti sono sotto casa sua. La pancia è in subbuglio e sono agitatissimo. Come sempre. Non è la mia prima volta ma ogni volta è così.
E’ buio, suono e salgo le scale, la porta è socchiusa. Faccio un grosso respiro ed entro.
Le luci sono soffuse, la casa accogliente, ordinata e pulita.
Lui mi aspetta sorridente e gentile. Indossa una felpa ed un paio di mutande. Nient’altro.
La cosa mi eccita.
Vede che sono piuttosto agitato e parlandomi sottovoce mi accompagna in una camera. Qui inizia il bello della serata: l’accordo era che mi avrebbe preparato dei vestiti da donna, i suoi preferiti e mi sarei trasformata per lui. Sarei diventata la sua donna, la sua schiava. La sua troia. Lui mi lascia solo e torna in salotto.
Indosso calze a rete nere, un piccolo perizoma che sfiora al mio buchino, una minigonna che copre a malapena il mio culetto ed una maglia a manica lunga nera e aderente. Una parrucca bionda completa l’opera insieme ad un paio di scarpe con un lungo tacco. E’ la prima volta in vita mia che le indosso. Mi sento al settimo cielo. Provo a fare qualche passo incerto fino a che mi sento tranquilla (d’ora in poi sarò solo femmina). Mi guardo allo specchio e… WOW. Mi piaccio da morire. Un profondo respiro e si entra in scena.
Lui mi aspetta in piedi in salotto. Lentamente mi avvicino a lui e noto nel suo sguardo un velo di soddisfazione. Cazzo, gli piaccio. Mi squadra, mi tocca il culo e mi dice: “è meglio di quello di una donna”. Ci sa fare il porco. Sa cosa piace sentirci dire a noi femmine.
Non perdiamo tempo, anche perché sa che non amo le chiacchiere. Mi fa inginocchiare in mezzo alla stanza ed inizio a strofinare il mio viso sul suo sesso che sento attraverso le mutande. L’odore mi inebria, e ne sento la consistenza. Non sto più nella pelle, lo devo vedere, sentire in mano ed in bocca. Abbasso le mutande e finalmente me lo trovo a pochi centimetri dal mio viso. E’ tozzo, largo, nodoso e quasi completamente duro. Non molto lungo ma quello non mi importa. Amo la larghezza che mi possa riempire come si deve. Apro la bocca e lo ingoio tutto, voglio sentirlo togliermi il fiato. Sento i pochi peli pubici sfiorare le mie labbra, le sue mani prendono la mia testa e lo tengono affondato fino a che non arrivano i primi conati. Mi gira la testa, e sono eccitatissima. Continuo a pomparlo seguendo il ritmo imposto dalle sue mani mentre con le dita gioco con le sue palle. Sono gonfie ed enormi. Le adoro. Scendo con la bocca e le succhio lentamente mentre la mia mano lo masturba. Mi chiama troia e mi dice che faccio dei gran pompini. Lo so, cazzo se lo so. Sono davvero brava.
Ci spostiamo sul divano e mi fa mettere a pecorina. Scosta il perizoma e sento subito la lingua esplorare il mio buchino. La mia testa affonda nel cuscino, un dito mi esplora ed io inizio a gemere. Adoro sentire la mia voce mentre godo. Si posiziona dietro di me ed appoggia la cappella al mio culo. Lo fermo subito. Sono un po’ paranoica, ma senza preservativo non faccio nulla. Lo scarta velocemente e lo indossa. Io non mi muovo rimango con la testa nascosta ed attendo che mi inculi. Il lubrificante cola sul mio buco, lui appoggia il cazzo ed inizia a spingere. Quanto è largo, cazzo. Mi lamento e gli chiedo di fare piano. Esce, aspetta un istante e piano ci riprova. Io respiro e spingo come se volessi liberarmi in bagno sul water. Centimetro dopo centimetro lo sento aprirmi fino a che non è tutto dentro. Io non smetto di gemere, le sue mani sui miei fianchi accompagnano il movimento. Non so cosa succede ma lentamente inizio ad estraniarmi, come se non fossi li. Il famoso “qui e ora” non lo sento. Lui mi incula con un ritmo piacevole, mi da uno schiaffo sul culo. Il suo cazzo ingombrante inizia a darmi piacere oltre che dolore e cerco di concentrarmi su quello.
Mi fa alzare e mi porta in cucina. Vuole scoparmi li. Mi sdraio di schiena con il culo sul bordo del tavolo, le gambe alzate ed eccoci pronti a ripartire. Ma c’è qualcosa… razionalmente mi convinco che sto godendo, è tutto perfetto, lui ci sa fare alla grande. Ma dentro mi sento fredda. Anzi… inizio proprio a sudare freddo ed improvvisamente la mia mente non è più li, non mi sento più partecipe al gioco, non riesco più a godere mentalmente e fisicamente.
Glielo dico. Sono totalmente frastornata e dispiaciuta. Non riesco più a fare nulla. Voglio solo andarmene da li, tornare a casa e farmi una doccia.
Impossibile dire cosa mi sia preso. Mai successo, ma nella vita c’è sempre una prima volta.
Mi scuso mille volte e vado a togliermi i vestiti ed indosso i miei.
Lui ci rimane male ma da vero signore mi dice che non fa nulla. Mi scuso per l’ultima volta e chiudo la porta alle mie spalle.
Me ne pentirò per ogni attimo seguente di questa scelta.