A proposito di
René, con una mano, le chiuse in una morsa i polsi, mentre
con l'altra le sollevava il vestito, così in alto che O sentì la garza
plissettata sfiorare la guancia. Le carezzò le reni, facendo notare a Sir
Stephen le due fossette che la incavavano, e la delicatezza del solco fra le
cosce. Poi con la stessa mano le premette la vita per far sporgere maggiormente
le natiche, e le ordinò di aprire di più le ginocchia. Lei ubbidì senza dir
nulla. Gli onori che René faceva del suo corpo, le risposte di Sir Stephen, la
brutalità dei termini Impiegati dai due uomini suscitarono in lei un accesso di
vergogna così violento e inatteso che il suo desiderio di appartenere a Sir
Stephen svanì, e cominciò a sperare nella frusta come in una liberazione, nel
dolore o nelle grida come in una giustificazione. Ma le mani di Sir Stephen le
aprirono il grembo, forzarono le sue terga, la lasciarono, la ripresero,
l'accarezzarono finché lei gemette, umiliata di gemere, e sconfitta. — Ti lascio
a Sir Stephen — disse allora René, — rimani come sei, ti manderà via quando
vorrà. — Quante volte era rimasta a Roissy così, in ginocchio, e offerta a
qualsiasi sconosciuto? Ma aveva avuto le mani tenute assieme dai bracciali,
felice prigioniera a cui tutto era imposto, a cui nulla era chiesto. Qui, era
per propria volontà che rimaneva seminuda, quando un solo gesto, lo stesso che
sarebbe bastato a rimetterla in piedi, sarebbe bastato a coprirla. La sua
promessa la legava come i bracciali di cuoio e le catene. Si trattava soltanto
della sua promessa? E per quanto fosse umiliata, o piuttosto perché era
umiliata, non traeva anche piacere dal fatto di essere apprezzata semplicemente
per la sua umiliazione, per la sua docilità a piegarsi, per il suo modo
acquiescente di aprirsi? René se ne andò, Sir Stephen l'accompagnò fino alla
porta, e lei attese sola, senza muoversi, sentendosi, nella solitudine, più
esposta, e più prostituita nell'attesa di quanto non si fosse sentita quando
loro erano lì.
In cerca di