Il sesso a tre è una cosa fantastica
La stanza era un teatro di ombre e desiderio, illuminata solo dalla luce soffusa delle candele. I tre corpi si cercavano con urgenza, le mani affamate esploravano senza limiti, ogni tocco accendeva scintille di piacere che si propagavano come onde.
Lei era il centro, la musa, la fiamma che li attirava entrambi. Le sue curve si offrivano generose, i suoi gemiti si trasformavano in musica che guidava i loro movimenti. Le sue mani si alternavano, afferrando ora l’uno, ora l’altro, senza mai saziarsi.
Lui, con la forza che traspariva in ogni gesto, la teneva ferma, la faceva sua con una passione che la faceva tremare. Dietro di lei, l’altro si avvicinava, le labbra calde sul collo, le mani che la stringevano, trovando spazi che nessun altro aveva esplorato prima.
I loro corpi si muovevano in sincronia, un’onda di piacere che cresceva, che li avvolgeva. Le posizioni cambiavano, i ruoli si alternavano. Ora era lei a dominare, inginocchiata davanti a loro, la lingua che scivolava su di loro con una lentezza esasperante. I loro gemiti si mescolavano ai suoi, creando un coro che riempiva l’aria.
Quando uno la penetrava, l’altro la guidava, le mani nei capelli, i corpi che si stringevano in un intreccio indissolubile. Ogni spinta era più profonda, ogni respiro più affannoso. Non c’era più controllo, solo il bisogno puro e primordiale di perdersi l’uno nell’altro.
Alla fine, quando i loro corpi raggiunsero l’apice, l’orgasmo fu come un’esplosione, un momento di pura estasi che li lasciò esausti, ma appagati. Si lasciarono cadere sul letto, i respiri che lentamente si calmavano, i sorrisi soddisfatti che raccontavano più di mille parole.
Non era solo sesso. Era un’esplorazione, una celebrazione del desiderio in tutte le sue forme, senza limiti né vergogna.